martedì 12 novembre 2013

Quando una foto vale più di cento parole

Adesso vado e glielo chiedo, non posso perdere questa occasione.
"Signor Franco, quando arriviamo a Domodossola posso fare una foto con lei?"
"Con me?"
"Si, con lei."
"Certo!"
"Grazie!"
"Grazie a te!"

Questa è stata la breve conversazione quando il signor Franco è salito, come ogni mattina, a Cuzzago. Caramelle alla menta pronte in tasca e un paio di persone, oltre a lui, ad occupare parte della miriade di posti liberi.

La prima cosa che ho notato, durante quel breve scambio di battute, è stata proprio la faccia di quel paio di persone. Nel mondo del "Biglietti prego", sentire parole del genere non è certo cosa da tutti i giorni.
Per un attimo è stato chiaro a tutti i presenti, senza bisogno di spiegazioni, che quel mezzo sferragliante può essere qualcosa di più di un mero mezzo di trasporto.
Non è cosa da tutti i giorni neanche per Franco che non si fa sfuggire l'occasione e rilancia: vuole a sua volta farsi fare una foto, ma con la capotreno!

Arrivati a Domodossola, facciamo le foto e le guardiamo insieme.
Ma sono sul telefono, un apparecchio che quando lo nomini, Franco ripensa al dito che faceva girare il disco forato, un foro ad ogni numero, uno dopo l'altro, senza fretta.
Chiamare telefono l'aggeggio che ho in mano è forse riduttivo, non tanto manca il disco forato, mancano proprio i tasti, e in quel momento ci si vedono le foto. E basta.
Giustamente ne vuole una copia, e visto che la parola mail non risveglia in lui alcun significato (ho preteso troppo, avete ragione), gli chiedo se ha internet.
No, non ha il computer, pretendevo effettivamente ancora troppo.

Così, sotto un sole che finalmente fa capolino da dietro le nuvole, lo saluto promettendo di stampare le foto e fargliele avere alla prossima occasione, gli stringo la mano ringraziandolo ancora, una mano che è stata lavoratrice, dalla stretta ancora salda.
Lo guardo bene negli occhi azzurri sapendo che è una promessa senza fretta, ma io sono ancora abituato a non averne di fretta?
La foto e la promessa valgono più di cento risposte a questa domanda a cui, in quel momento, risposta non so dare. E così stampo le foto e attendo, come quando al telefono digitavi lo zero e dovevi aspettare che il disco rifacesse tutto il giro.

A presto,
Polo

Domodossola - Sabato 9 Novembre 2013


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