sabato 16 novembre 2013

Il Piccolo Principe e il Controllore

"Buongiorno", disse il piccolo principe.
"Buongiorno", disse il controllore.
"Che cosa fai qui?" domandò il piccolo principe.
"Smisto i viaggiatori a mazzi di mille", disse il controllore. "Spedisco i treni che li trasportano , a volte a destra, a volte a sinistra".
E un rapido illuminato, rombando come il tuono, fece tremare la cabina del controllore.
"Hanno tutti fretta", disse il piccolo principe.
"Che cosa cercano?"
"Lo stesso macchinista lo ignora", disse il controllore.
Un secondo rapido illuminato sfrecciò nel senso opposto.
"Ritornano di già?" domandò il piccolo principe.
"Non sono gli stessi", disse il controllore. "E' uno scambio".
"Non erano contenti là dove stavano?"
"Non si è mai contenti dove si sta", disse il controllore.
E gli rombò il tuono di un terzo rapido illuminato.
"Inseguono i primi viaggiatori?" domandò il piccolo principe.
"Non inseguono nulla", disse il controllore.
"Dormono là dentro, o sbadigliano tutt'al più. Solamente i bambini schiacciano il naso contro i vetri. Quelli sì, che sono fortunati", disse il controllore. 

In questo week-end in cui vi ho chiesto di stare col naso schiacciato al finestrino, ho voluto pubblicare questo passo tratto da "Il Piccolo Principe" di Antoine De Saint-Exupéry.
Un brano semplice e significativo.

Ora sta a noi far vedere al Piccolo Principe e al Controllore che non bisogna per forza essere bambini per schiacciare il naso contro i vetri!

Buon fine settimana e a presto,
Polo





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