martedì 21 gennaio 2014

Guardando oltre, al di là del grigio!

Nell'immaginario comune, Milano è ricoperta da un cielo grigio e tappezzata di strade grigie battute da macchine la cui colorazione, ahinòi, tenderà sempre al grigio.

Io ho avuto la fortuna di lavorare, qualche anno fa, sulla linea del Brennero, importante arteria ferroviaria che da Verona sale su fino al confine con l'Austria passando per Trento e Bolzano.
I paesaggi sono tutt'altro che quelli milanesi, a partire dai colori, per non parlare dell'aria.
Nella tratta da Bolzano in su, la ferrovia si snoda sovrastata dalle montagne, le velocità sono relativamente ridotte proprio affinché il treno assecondi l'andamento dei fiumi che sta costeggiando.
C'è una galleria davvero lunga poco sopra Bolzano, la Sciliar, che con i suoi 13 chilometri di lunghezza ha fatto sì che una volta vi entrassi con la luce ed uscissi che si era fatto buio. Questa cosa, per quanto banale possa sembrare, mi è rimasta impressa!
Ti ritrovi dunque, viste le caratteristiche tecniche dei treni, a percorrere la valle nella sua parte più bassa, e da lì vedi paesaggi che dai viadotti autostradali si perdono. La casetta di montagna dal cui comignolo esce fumo è la più ricorrente, con la legna accatastata sotto una tettoia, a far capire che lì il riscaldamento è affar tuo.
Quando facevo quella linea, abbassavo spesso il finestrino così da unire ai bei paesaggi anche il loro profumo.
Ricordo una giornata di pieno inverno, senza neve, con un cielo terso e un bellissimo sole. In un preciso momento, poco prima di passare da Vipiteno, ho avuto la sensazione di essere all'interno di un plastico da modellismo.
Il paesaggio era talmente pulito e dai colori nitidi che sembrava finto, c'era anche la classica macchina della polizia ferma lungo la strada, che nei plastici migliori non manca mai e magari ha anche il lampeggiante che funziona.
Di certo la velocità non elevata aiuta a godersi paesaggi del genere, come quello che mi si è parato davanti una sera all'imbrunire partendo da Bolzano. Il sole ormai al tramonto illuminava solamente le montagne più alte donando loro un colorito rosa-arancione che, come potrete notare, le metteva ancor più in risalto.
Bolzano, direzione Austria
Tornando al grigiore milanese, devo dire che a guardare bene c'è qualcosa di più di ciò che è dipinto dall'immaginario comune.
Se sulla linea del Brennero mi sono sentito immerso in un plastico da modellismo, qualche sera prima di Natale fra le stazioni di Greco Pirelli e Sesto San Giovanni, mi è sembrato di vedere delle case che potresti ritrovare in un presepe... diciamo moderno.
Il mio passare veloce mi ha permesso di osservare, al loro interno, istanti di vita quotidiana: persone sedute a tavola, televisori accesi e bimbi che corrono per casa. Scene insomma che trasmettevano calore, proprio adatte ad un bel presepe moderno.
Erano infatti dei palazzoni alti ma parecchie luci erano accese. I pochi che avevano le tende le avevano messe da parte, così da mettere in mostra gli alberi di Natale addobbati e luminosi.
Per un momento sono stato contento di alzare gli occhi dal grigio che caratterizza Milano, contento di vedere qualcosa di più al di là di quel grigio, contento di vedere delle persone che di grigio, magari, avevano solo i capelli.

Un abbraccio a tutti i lettori e appuntamento alla prossima storia senza fretta!

A presto,
Polo

Pagina Facebook: Storie senza fretta

Twitter: @stosenzafretta

Nessun commento:

Posta un commento